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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

MILANO E LA MALA

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Quarant’anni di criminalità milanese racchiusi in un’unica mostra. È questo che offre l’esposizione Milano e la Mala , ospitata nel centralissimo Palazzo Morando (via Sant’Andrea 6, Milano) fino all’11 febbraio 2018. Nelle sale della mostra i visitatori possono perdersi tra 140 fotografie, cimeli (tra cui molte armi) e vestiti del periodo fine anni ’40, metà anni ’80 in cui la malavita la faceva da padrona a Milano. Articoli di giornale e scene di vita quotidiana animano l’esposizione, trasportando lo spettatore indietro negli anni, rendendolo partecipe di cose quasi dimenticate (o sconosciute ai più giovani). Grazie alle semplici ma chiare didascalie e all’audioguida è possibile ripercorrere decenni di “Mala” milanese in modo accattivante, semplice e coinvolgente, spaziando dalla rapina di via Osoppo a Luciano Lutring, da Francis Turatello a Renato Vallanzasca. Milano e la Mala è una mostra consigliata assolutamente a tutti: i più grandi possono infatti rivangare molti

MOLINARI E BELLORA ALLA GALLERIA DEGLI ARTISTI

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Alla Galleria degli Artisti (Via Nirone 1, ang. C.so Magenta, Milano) è possibile ammirare fino al prossimo weekend un’interessante doppia personale. Sono esposte opere di Antonio Molinari (1902-1995) e di Novella Bellora . Nell’ampia sala d’esposizione è possibile vedere, lungo le due pareti, le opere di entrambi. Due stili differenti che anche se accostati, non stonano ma invitano lo spettatore a farsi un’idea di come delle nature morte possano essere raffigurate in modi differenti ma sempre incisivi. I colori forti e le forme irregolari della Bellora si contrappongono così alle fedeli riproduzioni di Molinari. Va ricordato che quest’ultimo nella sua lunga carriera, grazie alla sua passione, nonché talento per l’arte, è stato anche scenografo alla Scala di Milano, all’Arena di Verona, al Bolshoi di Mosca, all’Opéra di Parigi e in tanti altri teatri prestigiosi. Novella Bellora, classe 1969, da dieci anni fa parte dell’Associazione Artisti della Permanente di Milano.

Alle Stelline "Le nuove frontiere della pittura"

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Alla Fondazione Stelline (C.so Magenta 61 – 63, Milano), fino al 25 febbraio 2018, è possibile ammirare l’eterogenea mostra “Le nuove frontiere della pittura”. Sono esposte 34 opere di 34 artisti provenienti da 17 differenti paesi. L’esposizione sottolinea le nuove tendenze della pittura figurativa contemporanea, spaziando da piccole a grandi tele, da opere coloratissime ad altre più cupe e introspettive. Ogni opera si differenzia dalle altre per stile, colori, soggetto e soprattutto per la personalità dell’autore. Nelle due location della mostra (C.so Magenta 61 e 63), si possono scrutare le opere più disparate, trovando sicuramente uno stile o un soggetto che ti resta impresso nella mente. Mostra imperdibile per i turisti in coda lì vicino alla Chiesa delle Grazie ma anche per i milanesi affamati di cultura e novità. Orari: da martedì a domenica 10-20 Ingresso 8 euro      Ridotto 6 euro Massimo D’Ardia @MassimoDArdia

LA MILANO DI GIANNI BERENGO GARDIN

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A due minuti a piedi dal Duomo di Milano, nella laterale via Mengoni 4, sorge il Leica Galerie & Store . Oltre ad essere un punto di riferimento per fotografi di ogni livello d’esperienza (le macchine fotografiche e gli altri accessori in vendita accontentano davvero qualunque tipo di fotografo) è anche una location per interessantissime mostre, ovviamente fotografiche. Fino al 15 gennaio sarà possibile ammirare la mostra gratuita   “Gianni Berengo Gardin – Il suo sguardo su Milano” , una raccolta di foto scattate lungo la sua carriera, nel capoluogo lombardo. Dopo Steve McCurry, Barbara Klemm, Nick Út, René Burri, Thomas Hoepker, Ara Güler e Joel Meyerowitz, quest'anno è stato Gianni Berengo Gardin a ricevere il Leica Hall of Fame Award . I visitatori potranno così fare un salto indietro nel tempo, rivivendo momenti storici e sociali magari scordati o comunque non vissuti in prima persona. Pur cambiando il soggetto della fotografia, in ogni scatto Giann

RETROSPETTIVA ATTILIO MELO ALLA GALLERIA PONTE ROSSO

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Per il centenario della nascita del compianto Attilio Melo (1917-2012), la Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano) ha deciso di rendergli omaggio con un’eterogenea mostra.   Spazia infatti da ritratti a paesaggi. Nella sua lunga carriera l’artista veneto, ma milanese d’adozione, ha viaggiato moltissimo. Ogni sua tappa, ma prima ancora ogni suo tragitto, l’ha portato a dipingere i soggetti più disparati, passando da lande quasi desolate a città caotiche, da individui comuni a politici e gente di spettacolo. Non si possono infatti dimenticare i suoi ritratti di Toscanini, Sophia Loren, Vittorio Gassman, Giorgio Strehler e Rudolf Nureyev (questi ultimi due sono esposti al Museo della Scala). In ogni sua opera, sia essa ritratto o paesaggio, Attilio Melo ha saputo entrare nella profondità dell’animo umano e nell’unicità di ogni luogo. Non sono dei semplici dipinti, bensì spaccati di realtà resi immortali dalla sua pennellata. La mostra, a ingresso libero, è aperta fino a

GAM MILANO: SCULTURA LOMBARDA TRA ‘800 E ‘900

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Il GAM Milano (via Palestro 16) ospita fino al 3 dicembre “100 ANNI. SCULTURA A MILANO 1815 – 1915” , un’interessante esposizione di oltre 90 sculture di cui 64 mai esposte. I lavori di restauro hanno richiesto molto tempo ma ci si rende subito conto che ne è valsa la pena: molte opere sembrano appena uscite dal laboratorio di uno scultore. Nelle sale del pianoterra della Galleria d’Arte Moderna di Milano si possono ammirare figure intere, busti o teste di personaggi noti come Manzoni e Garibaldi, fino ad arrivare a personaggi della letteratura come Renzo e Lucia e ad altri di pura immaginazione. Si ha così la possibilità di vedere soggetti e stili differenti raggruppati in un’unica interessantissima mostra, rendendo degno omaggio agli artisti lombardi che nell’800 e nel ‘900 hanno duramente lavorato per realizzarli.   Da martedì a domenica 9 - 17.30     ingresso euro 5 Massimo D’Ardia @MassimoDArdia

Forma Meravigli ospita "Kuwait. Un deserto in fiamme" di Salgado

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“Kuwait. Un deserto in fiamme” è la mostra in corso allo spazio Forma Meravigli (via Meravigli 5, Milano). Offre allo spettatore 34 scatti realizzati nel 1991 da Sebastião Salgado quando in Kuwait alcuni soldati iracheni a ridosso della crisi in Medio Oriente e della Guerra del Golfo incendiarono 600 pozzi di petrolio per rallentare l’avanzata dei militari guidati dagli americani. In questi toccanti scatti il fotografo ha immortalato vigili del fuoco e tecnici specializzati, provenienti da tutto il mondo, impegnati ad arginare una situazione spaventosa. Sembrano immagini post apocalittiche. Ha catturato l’essenza di quei luoghi e soprattutto di quelle persone, eroi più che semplici lavoratori. La fatica, la desolazione e la frustrazione emergono in ogni singolo scatto. Sebastião Salgado con il suo bianco e nero ha reso ancora più incisive e toccanti queste foto, che sarebbe meglio denominare “testimonianze visive”.   Ci si ritrova in una terra apparentemente dimenticata